giovedì 28 luglio 2011

Il ruolo della comunicazione in azienda

Nell’attuale contesto competitivo, dove tempestività e adattabilità ai continui cambiamenti sono fattori critici per la sopravvivenza dell’impresa, la comunicazione è strumento imprescindibile per tradurre le strategie di business in processi operativi e leva manageriale per il governo della complessità aziendale.
Il sistema gestionale aziendale è formato da un insieme di risorse materiali e immateriali che, se non opportunamente combinate fra loro, non permettono all’organizzazione stessa di conseguire un vantaggio competitivo. E’ con un’accurata politica di comunicazione che si può migliorare il livello di sintonia fra tali fattori e si può dare all’azienda compattezza e unicità. L’organizzazione, però, non deve solo “saper fare”, ma deve anche “far conoscere” e apprezzare le proprie competenze distintive, al fine di assicurarsi un elevato livello di fiducia e di credibilità. Strumento chiave per la diffusione della sua immagine è proprio la comunicazione, la quale deve far sì che tale percezione sia quanto più coerente possibile con la realtà aziendale.
Un costante e adeguato flusso comunicazionale facilita il corretto governo dell’immagine e permette di rendere visibile il patrimonio tangibile e intangibile dell’organizzazione. Si può sinteticamente affermare che il suo obiettivo sia quello di creare e diffondere il valore d’impresa verso tutti i pubblici di riferimento.
La comunicazione, inoltre, rappresenta una leva fondamentale di gestione delle risorse umane, poiché consente il coinvolgimento diretto delle persone e la loro identificazione con l’impresa.
Si può affermare con A. Bonazzi, che le organizzazioni non esistono al di fuori delle persone che le compongono.
I dipendenti devono essere considerati come “co-costruttori” della realtà organizzativa e come prima fonte di credibilità nei confronti degli altri stakeholders. E’ prevedibile che dipendenti identificati cooperino al successo della stessa e di conseguenza si sentano parte di una vera e propria comunità organizzativa. In tale dimensione affettiva possono essere inglobati anche i pubblici esterni.
E’ questo il concetto di marketing tribale, dove il cliente entra in contatto con tutti i protagonisti dell’impresa e partecipa ai processi di progettazione e sviluppo dei prodotti, riproducendo una nuova identità culturale.

Quando la comunicazione efficace porta al raggiungimento dell'obiettivo

“Parlare oscuramente lo sa fare ognuno.
Chiaro pochissimi”.
Galileo Galilei.

La comunicazione è un’esperienza intersoggettiva di vitale importanza per l’uomo, perciò è oggetto di studio da parte di differenti ambiti disciplinari, ognuno dei quali portatore di un diverso metodo d’indagine e di ricerca. Ne sono un esempio la linguistica, la sociologia, la psicologia, la filosofia, ecc.
Essa appare come la vera dimensione sostanziale della condizione umana.
Non si deve confondere il concetto di “informazione”, semplice trasmissione di notizie e dati da un soggetto ad un altro, con quello di “comunicazione”.
Quest’ ultima è un qualcosa di più complesso e ciò lo si può desumere dall’analisi del suo significato etimologico: derivante dal latino communis, vuol dire “mettere in comune”, “realizzare uno scambio”.

La comunicazione, quindi, si configura come un vero e proprio processo che si basa sulla reciprocità.